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mise à jour du
17 juillet 2005
Archivio generale di neurologia, psichiatria e psiconalisi
1928; 9; 125-153
lexique
 Considerrazioni neurologiche sullo sbadiglio e sugli stiramenti, con speciale riguardo alle loro relazioni con le variazioni del tono muscolare, unitamente ad osservazioni sulle ipertonie da lesioni extrapiramidali e da lesioni piramidali
Luigi Insabato,Bari, Italia

Chat-logomini

Riassunto.
 
1. Nello sbadiglio oltre ai movimenti muscolari già conosciuti vi è anche una contrazione del tensore del tinlpano e forse del niuscoli -del iiiartello, contrazione che provoca grossolane oscillazioni della niemraiia tillipanica ed una sensazione uditiva di fruscio di ah di farfalia; la lagrimazione dello sbadigiio è rillessa in ragione diretta della suddetta vibrazione de! tilnpano, cd avviene per stiinohi percorrenti vie afferenti trigeminali e vie efferenti o trigeminali o trigemino-faciali. (Riflesso timpanico Jacrimaie neilo sbadiglio).
 
2. La contagiosità dehlo sbadiglio è espressione della tendenza alla imniedesiniazione o identificazione del soggetto neli'oggetto, base di tutto b psichismo inferiore e forse anche di gran parte degli istinti, tendenza evidente nei bambini (animismo nei giuochi, imitazione anche di altri automatismi delia vita vegetativa), e repressa più o meno dalla educazione.
 
3. Lo sbadiglio e gli stiramenti sono prinhitivamente connessi con gli stati preipnici e metaipnici:
 
a) in questi due stati psicolisiologici, sbadiglio e stiramenti sono espressioni del bisogno di sonno e non automatismi dipendenti dal bisogno organico di tono muscolare e di ca pacità motoria: essi possono invece concepirsi come automatismi sostitutivi oppure equivalenti (CALLIGARIS) del sonno.
 
b) gli altri stati psicofisiologici e neurologici nei quali essi si verificano, cioè la noia, la stanchezza fisica, 1' aspettazione tesa, la fame, lo stato d' inattività motoria, gli stati da svezzamento, 1' anemia cerebrale, gli stati premonitori di ictus, ecc., debbono essere concepiti secondo la dottrina della inibizione interna del PAWLOW, come stati ipnoidi o stati di so no parziale.
 
4. Gli stiramenti e sbadigii riguardo aile variazioni del tono muscolare, insorgono quando per l' inattività psicomotoria si intensifica il tono vegetativo o di riposo che e fonte di sensazioni di torpore, sensazioni che costituiscono stiniolo ad un aumento del tono extrapiramidale (tono variabile di sostegno e di attitudine); questo dissociato dali' attività coitico-piramidale in diminuzione, si scarica nelbo stiramento o sbadiglio il quale apporta in secondo tempo (dopo le contrazioni e distendimenti del muscoli) un nuovo aumento del tono vegetativo di riposo (sensazioni di soddisfazione immediata ahlo stiramento e sbadiglio).
 
5. L'orgasmo nel coito e il torpore voluttuoso che immediatamente b segue, hanno un coefficiente extragenitaie che comporta le stesse variazioni del tono delia muscolatura generale e sensazioni corrispondenti a quelle deghi stiramenti.
 
6. L'impressione che, dopo uno stiramento o sbadiglio, l'individuo si senta più desto, dipende dal fatto che essendo essi equivalenti del sonno, il soddisfacimento del bisogno che essi attuano sotto forma di orgasmo (spasmo, convulsione), fa risultare indirettamente una temporanea minor sonnolenza; allo stesso modo il sonno stesso è favoritore deli' attività della veglia, e il mangiare è favoritore della disappetenza.
 
7. Il verificarsi dei scorodinesmi (sbadigli e stiramenti associati) con particolare intensità in certe emiplegie gravi ed inveterate, ci confermano nella ipotesi che essi sono automatisnii in gran parte extrapiramidali. La pandiculalio spasnzodica di BERTOLOTTI e la sincinesia sbadiglio-movimento del braccio, sono più evidenti all' arto superiore pra!izzato, ma si accompagnano a contrazioni e distendimenti del!'arto inferiore emiplegico e degli arti sani.
 
8. In armonia con la precedente conclusione che concepisce lo scorodinesma patologico degli emiplegici come un fenomeno motorio extrapiramidale, si ritiene che l'ipertonia e la contrattura degli emiplegici sia anche essa condizionata da meccanismi extrapiramidali liberati del tutto o in parte dall'azione della corteccia motoria. Anche gli spasmi e le contratture delle paralisi periferiche sarebbero condizionate da ipertono di origine extrapiramidale.
 
9. Alla formazione deli' ipertono extrapiramidale negli emiplegici contribuiscono stimoli partenti dalla periferia (muscolatura) sia di origine tossica, sia di origine tonica, sia di origine piramidale controlaterale (impulsi insufficienti della via piramidale lesa), sia di origine piramidale omolaterale (sincinesie corticali).
 
1o. La rigidit parkinsoniana è anch'essa un ipertono extrapiramidale che lia le sue peculiari caratteristiche sia per le lesioni dei centri e vie regolatrici del tono sia, e di più, pci fatto che essendo i centri e vie piramidali del tutto o relativarnente illesi, il movimento assume un aspetto speciale.
 
11. Il fenonieno della troclea dentata sembra dovuto alla successione ritmica degli impulsi corticali motori antagonisti alla decontrazione passiva, e rappresenta, in negativa, quello che esiste positivamente nei movimenti spontanei dei parkinsoniani, cioe lo sforzo esercitato da impulsi corticali consecutivi per vincere l'ipertono extrapiramidale: nel movimento spontaneo dei parkinsoniani questa successione di impulsi piraniidali non si apprezza perche l'ipertono extrapiramidale fa da volano.
 
12. L'ipotesi del FROMENT che cioè l'ipertono dci parkinso iani sia una rigidità distasica, simile a quella che si ha nella statica litigiosa dci norrnali, non regge appunto perche le prove distasiche di cui egli si serve per provare il suo assunto, creano rigidità muscolare sia nei normali, sia nei parkinsoniani, e il fatto di non poter analizzare in questi ultimi la somma delle sue rigidità sovrapposte, non ci dice che esse siano la stessa cosa.
 
13. I fenomeni di eccesso e di difetto negl automatismi dello sbadiglio e degli stiramenti negli encefalitici parkinsoniani non necessitano, per essere spiegati, di lesioni dei presunti centri degli automatismi stessi, ma si spiegano con le variazioni del tono muscolare in tali ammalati o con la drasticità deile tendenze ipersomniche.
 
14. Lo sbadiglio nei parkinsoniani non ha relazione con l'ipotonia dei masseteri, come vorrebbe dimostrare il FROMENT.
 
Ban, 21 dicembre 1927 Anno VI.
 
Un caso di sbadiglio convulsivo Marsiglia V 1884