Considerrazioni
neurologiche sullo sbadiglio e sugli stiramenti,
con speciale riguardo alle loro relazioni con le
variazioni del tono muscolare, unitamente ad
osservazioni sulle ipertonie da lesioni
extrapiramidali e da lesioni
piramidali
Luigi Insabato,Bari,
Italia
Riassunto.
1. Nello sbadiglio oltre ai movimenti
muscolari già conosciuti vi è
anche una contrazione del tensore del tinlpano e
forse del niuscoli -del iiiartello, contrazione
che provoca grossolane oscillazioni della
niemraiia tillipanica ed una sensazione uditiva
di fruscio di ah di farfalia; la lagrimazione
dello sbadigiio è rillessa in ragione
diretta della suddetta vibrazione de! tilnpano,
cd avviene per stiinohi percorrenti vie
afferenti trigeminali e vie efferenti o
trigeminali o trigemino-faciali. (Riflesso
timpanico Jacrimaie neilo sbadiglio).
2. La contagiosità dehlo sbadiglio
è espressione della tendenza alla
imniedesiniazione o identificazione del soggetto
neli'oggetto, base di tutto b psichismo
inferiore e forse anche di gran parte degli
istinti, tendenza evidente nei bambini (animismo
nei giuochi, imitazione anche di altri
automatismi delia vita vegetativa), e repressa
più o meno dalla educazione.
3. Lo sbadiglio e gli stiramenti sono
prinhitivamente connessi con gli stati preipnici
e metaipnici:
a) in questi due stati psicolisiologici,
sbadiglio e stiramenti sono espressioni del
bisogno di sonno e non automatismi dipendenti
dal bisogno organico di tono muscolare e di ca
pacità motoria: essi possono invece
concepirsi come automatismi sostitutivi oppure
equivalenti (CALLIGARIS) del sonno.
b) gli altri stati psicofisiologici e
neurologici nei quali essi si verificano,
cioè la noia, la stanchezza fisica, 1'
aspettazione tesa, la fame, lo stato d'
inattività motoria, gli stati da
svezzamento, 1' anemia cerebrale, gli stati
premonitori di ictus, ecc., debbono essere
concepiti secondo la dottrina della inibizione
interna del PAWLOW, come stati ipnoidi o stati
di so no parziale.
4. Gli stiramenti e sbadigii riguardo aile
variazioni del tono muscolare, insorgono quando
per l' inattività psicomotoria si
intensifica il tono vegetativo o di riposo che e
fonte di sensazioni di torpore, sensazioni che
costituiscono stiniolo ad un aumento del tono
extrapiramidale (tono variabile di sostegno e di
attitudine); questo dissociato dali'
attività coitico-piramidale in
diminuzione, si scarica nelbo stiramento o
sbadiglio il quale apporta in secondo tempo
(dopo le contrazioni e distendimenti del
muscoli) un nuovo aumento del tono vegetativo di
riposo (sensazioni di soddisfazione immediata
ahlo stiramento e sbadiglio).
5. L'orgasmo nel coito e il torpore
voluttuoso che immediatamente b segue, hanno un
coefficiente extragenitaie che comporta le
stesse variazioni del tono delia muscolatura
generale e sensazioni corrispondenti a quelle
deghi stiramenti.
6. L'impressione che, dopo uno stiramento o
sbadiglio, l'individuo si senta più
desto, dipende dal fatto che essendo essi
equivalenti del sonno, il soddisfacimento del
bisogno che essi attuano sotto forma di orgasmo
(spasmo, convulsione), fa risultare
indirettamente una temporanea minor sonnolenza;
allo stesso modo il sonno stesso è
favoritore deli' attività della veglia, e
il mangiare è favoritore della
disappetenza.
7. Il verificarsi dei scorodinesmi (sbadigli
e stiramenti associati) con particolare
intensità in certe emiplegie gravi ed
inveterate, ci confermano nella ipotesi che essi
sono automatisnii in gran parte extrapiramidali.
La pandiculalio spasnzodica di BERTOLOTTI e la
sincinesia sbadiglio-movimento del braccio, sono
più evidenti all' arto superiore
pra!izzato, ma si accompagnano a contrazioni e
distendimenti del!'arto inferiore emiplegico e
degli arti sani.
8. In armonia con la precedente conclusione
che concepisce lo scorodinesma patologico degli
emiplegici come un fenomeno motorio
extrapiramidale, si ritiene che l'ipertonia e la
contrattura degli emiplegici sia anche essa
condizionata da meccanismi extrapiramidali
liberati del tutto o in parte dall'azione della
corteccia motoria. Anche gli spasmi e le
contratture delle paralisi periferiche sarebbero
condizionate da ipertono di origine
extrapiramidale.
9. Alla formazione deli' ipertono
extrapiramidale negli emiplegici contribuiscono
stimoli partenti dalla periferia (muscolatura)
sia di origine tossica, sia di origine tonica,
sia di origine piramidale controlaterale
(impulsi insufficienti della via piramidale
lesa), sia di origine piramidale omolaterale
(sincinesie corticali).
1o. La rigidit parkinsoniana è
anch'essa un ipertono extrapiramidale che lia le
sue peculiari caratteristiche sia per le lesioni
dei centri e vie regolatrici del tono sia, e di
più, pci fatto che essendo i centri e vie
piramidali del tutto o relativarnente illesi, il
movimento assume un aspetto speciale.
11. Il fenonieno della troclea dentata
sembra dovuto alla successione ritmica degli
impulsi corticali motori antagonisti alla
decontrazione passiva, e rappresenta, in
negativa, quello che esiste positivamente nei
movimenti spontanei dei parkinsoniani, cioe lo
sforzo esercitato da impulsi corticali
consecutivi per vincere l'ipertono
extrapiramidale: nel movimento spontaneo dei
parkinsoniani questa successione di impulsi
piraniidali non si apprezza perche l'ipertono
extrapiramidale fa da volano.
12. L'ipotesi del FROMENT che cioè
l'ipertono dci parkinso iani sia una
rigidità distasica, simile a quella che
si ha nella statica litigiosa dci norrnali, non
regge appunto perche le prove distasiche di cui
egli si serve per provare il suo assunto, creano
rigidità muscolare sia nei normali, sia
nei parkinsoniani, e il fatto di non poter
analizzare in questi ultimi la somma delle sue
rigidità sovrapposte, non ci dice che
esse siano la stessa cosa.
13. I fenomeni di eccesso e di difetto negl
automatismi dello sbadiglio e degli stiramenti
negli encefalitici parkinsoniani non
necessitano, per essere spiegati, di lesioni dei
presunti centri degli automatismi stessi, ma si
spiegano con le variazioni del tono muscolare in
tali ammalati o con la drasticità deile
tendenze ipersomniche.
14. Lo sbadiglio nei parkinsoniani non ha
relazione con l'ipotonia dei masseteri, come
vorrebbe dimostrare il FROMENT.